Lino Marrazzo

ARTEMISIA GENTILESCHI, L’INCONTRO

Prima: 11 giugno 2021

Lino Marrazzo

ARTEMISIA GENTILESCHI, L’INCONTRO

Regia

Lino Marrazzo

Traduzione
Janko Petrovec
Assistente alla regia
Elena Husu
Scene
Marjan Kravos
Costumi
Aleš Čakš
Musiche
Michele Budai
Consulenza linguistica
Jože Faganel

Con

Vladimir Jurc
Orazio

Abbonamento base

Il testo descrive la genesi di un rapporto ambiguo tra Orazio e Artemisia Gentileschi, allieva di gran talento e dal carattere ribelle in un’epoca in cui alla donna non era permesso avere una vita autonoma. Emerge la tendenza manipolatoria di un padre abituato ad esercitare potere, ma che si trova in condizione di debolezza di fronte alle proprie responsabilità rispetto a un incontro inquietante che segnerà la vita della pittrice e soprattutto della donna.

 

L’EROISMO DELLE DONNE

“Vi mostrerò di cosa è capace una donna” scrive Artemisia a un suo committente. Questa orgogliosa dichiarazione riassume tutta la vita e l’opera di un’artista veramente eccezionale.

Artemisia Gentileschi (1593-1653) impara l’arte della pittura nella casa-bottega del padre Orazio, nella quale, come tutte le ragazze non sposate, vive quasi reclusa. Non può dunque approfittare dell’insegnamento che potrebbero offrirle le meraviglie dell’arte romana: le è concesso visitare qualche chiesa del circondario, sempre scortata dai famigliari. Per fortuna vive vicino a Santa Maria del Popolo, dove può ammirare le opere di Raffaello, Sebastiano del Piombo, Caravaggio e Annibale Carracci. Nonostante le limitazioni del suo apprendistato, in poco tempo dimostra un talento e una determinazione che fanno stupire lo stesso Orazio. Proprio tra le mura di casa Artemisia viene violentata, appena diciottenne, da un collaboratore di suo padre, Agostino Tassi. Gli atti del processo per lo stupro si sono conservati per intero e ci permettono di sentire la viva voce di Artemisia difendere la verità dei fatti anche sotto tortura e in faccia al suo violentatore, che negherà sempre tutto nonostante le prove schiaccianti. Dagli atti emerge un intrico di bugie, morbosità e violenze, che coinvolgono anche altri personaggi della cerchia del padre della ragazza.

Questa terribile vicenda non fermerà Artemisia ma le darà anzi occasione di uscire dall’influenza del padre: subito dopo il processo la giovane si sposa e si trasferisce a Firenze, dove comincia la sua attività di pittrice indipendente. Tre anni più tardi sarà la prima donna ammessa all’Accademia delle Arti del Disegno. Pochissime donne si dedicavano allora alla pittura, ma ancora più raro è vedere una pittrice a capo di un’attività imprenditoriale di successo, capace di plasmare la propria immagine e la propria opera in modo da conquistarsi le committenze di nobili, principi e re. Come i suoi colleghi maschi, viaggerà seguendo le opportunità di carriera, prima da Firenze di nuovo a Roma, poi a Venezia e infine a Napoli.

Artemisia si specializza nella rappresentazione di eroine femminili: Giuditta, che sedusse e tagliò la testa ad Oloferne, il capo dell’esercito nemico; Lucrezia, che si diede la morte dopo aver subito violenza; Cleopatra, suicida per sottrarsi al dominio romano. L’artista presto capì che i committenti erano affascinati dall’idea di una donna che dipinge storie di donne che agiscono eroicamente. Sia l’autrice che le protagoniste dei suoi dipinti assumono dunque ruoli tipicamente maschili e proprio questo ribaltamento doveva attrarre come una curiosità piccante i contemporanei della pittrice. Artemisia dunque non solo dipinge, ma è pittrice di storia, mentre era più comune che le donne si limitassero ai generi allora considerati minori, come la natura morta e il ritratto. Il suo talento narrativo, inoltre, è paragonabile solo a quello di Caravaggio, tra i suoi contemporanei. Il pennello di Artemisia trasforma infatti ogni soggetto in un’azione drammatica, carica di tensione e energia. Nulla nelle sue opere può dirsi grazioso o puramente decorativo. Per avere un saggio della forza di questa donna basta osservare uno dei molti autoritratti che dipinse, perseguendo una modernissima strategia di promozione della propria immagine, e incontrare il suo sguardo carico di sfida e giusto orgoglio per ciò che è stata capace di fare.

Ermanna Panizon

 

 SPETTACOLI DOMENICALI CON INIZIO ALLE 16.00 

Orari e fermate

AUTOBUS- SISTIANA- DOMENICA 13 GIUGNO

 

14.30 – Sistiana, parcheggio

14.40 – Aurisina, in piazza

14.45 – Santa Croce, fermata dell’autobus

15.00 – Sgonico, davanti al municipio

15.15 – Prosecco, incrocio (fermate degli autobus)

 

AUTOBUS- OPICINA- DOMENICA 20 GIUGNO

15.00 – Opicina, via di Basovizza 21

15.10 – Trebiciano, monumento

15.15 – Padriciano, davanti alla chiesa

15.20 – Basovizza, davanti alla chiesa

 

AUTOBUS- MUGGIA- DOMENICA 20 GIUGNO

15.00– Muggia, stazione autobus

15.05 – Zaule, fermata dell’autobus

15.10 –Domio, davanti al centro culturale

15.15 – Dolina, davanti al municipio

15.20 – Bagnoli, davanti al teatro Prešeren

15.25 – San Giovanni in bosco, fermata dell’autobus

15.30 – San Giuseppe della chiusa (Barde), fermata dell’autobus

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